“Finalmente il problema della natalità nel nostro Paese entra nell’agenda politica e scuote il dibattito italiano”. Con queste parole Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, commenta gli sviluppi degli ultimi giorni. Ap denuncia infatti da tempo la gravosa problematica della natalità italiana, che nel 2022 ha raggiunto, nuovamente, i minimi storici. Nonostante il problema demografico del nostro Paese sia visibile da tempo, nessuna strategia strutturale è stata messa in campo negli ultimi anni dai Governi che si sono susseguiti. Risolvere il problema della natalità è invece essenziale e dovrebbe essere prioritario per un Paese che guarda al suo futuro: come è possibile immaginare lo sviluppo italiano con una popolazione che non solo non cresce, ma addirittura diminuisce?

Per questo i recenti sviluppi, con la proposta del ministro Giorgetti di non far pagare le tasse a chi ha più figli, sono ben accolti da Stefano Bandecchi, che ha così commentato la notizia:

Il problema della natalità è finalmente nell’agenda di Governo. Si tratta di un dato importante per noi di Alternativa Popolare, che da tempo denunciamo il problema. Finalmente i tanti allarmi che finora sono rimasti senza risposta vengono presi in considerazione. Quale sarà la scelta del Governo ancora non è chiaro, ma sono al vaglio diverse soluzioni: diminuire le tasse a chi mette al mondo più di un figlio è un giusto inizio. Dopodiché’ è importante pensare a misure fatte ad hoc per tutelare le nuove generazioni, mettendole nelle condizioni di investire nel loro futuro in Italia. Sono convinto che investendo sui giovani torneremo a vedere il nostro Paese crescere.

Bandecchi ha poi aggiunto:

Benissimo prevedere forme di sgravo, ma ricordiamo che per risolvere un problema così complesso che oramai da anni affligge l’Italia serve un progetto strutturale. Una sola misura, da sola, non può sortire alcun effetto. Il Governo deve investire nelle politiche di conciliazione lavoro-famiglia, supportare l’occupazione femminile, investire in nidi e strutture scolastiche. Solo in questo modo il trend potrà essere invertito.