Alternativa Popolare fa proprio il manifesto dei valori del Partito Popolare Europeo – adottato durante il congresso del PPE di Bucarest del 2012 – e pubblica il suo programma politico.

Innovativa, europea, sostenibile: l’Italia del futuro: scopri qui il manifesto politico di AP.

La velocità dei cambiamenti avvenuti nel mondo dal 2014 ad oggi non ha precedenti nella storia dell’umanità. Il nostro Paese si è trovato immerso in scenari globali sempre nuovi e inattesi: contrapposizioni tra blocchi economici e geopolitici, mutazioni del terrorismo, ibridizzazione dei conflitti, evoluzioni tecnologiche sempre più pervasive e, da ultimo, pandemia e guerra.

Per contro, la comunicazione basata sulla reazione immediata agli eventi comporta una crescente e drammatica superficialità dell’analisi e un progressivo accorciarsi della memoria. Si assiste al drammatico impoverimento del dibattito pubblico e ad un continuo, spesso irrazionale, modificarsi di priorità e valori nella mente e nel cuore delle persone. Una delle conseguenze è l’incapacità di vedere l’Italia dentro uno scenario più vasto, con la costante tentazione di una concezione autarchica della politica, dove il contesto globale è visto come un ostile fastidio anziché come un inevitabile termine di confronto e una opportunità di crescita. Occorre invece reagire per non essere travolti da questi processi che appaiono ormai sempre più come variabili indipendenti nell’equazione della storia.

A tutti gli italiani che credono nel proprio Paese e nell’Europa e condividono i valori del popolarismo di Sturzo e De Gasperi, Alternativa Popolare offre una opportunità che va oltre gli schemi proposti dalle forze politiche presenti oggi sullo scenario nazionale.

AP fa parte della famiglia del Partito Popolare Europeo, del quale fa proprio il manifesto dei valori. L’Italia è chiamata a giocare la partita del proprio futuro, superando la politica urlata, l’incapacità al potere, vecchi slogan e ricette dimostratesi inefficaci e superate.  Siamo dentro un contesto europeo in costante evoluzione, che ha dimostrato, reagendo alla pandemia e alla drammatica guerra in Ucraina, una nuova e finora mai sperimentata capacità di solidarietà. La rinnovata costruzione europea dovrà essere ancora più saldamente fondata sui propri pilastri storici e sulle comuni radici giudaico-cristiane e liberali: economia sociale di mercato per coniugare libera iniziativa e solidarietà; cura dell’ambiente come difesa del più prezioso patrimonio comune e opportunità di sviluppo economico e tutela della salute; rafforzamento del legame transatlantico; solidarietà tra i popoli; difesa dei confini comuni contro l’affermarsi di nuove forme di nazionalismo, dentro e fuori il nostro continente; centralità dell’Europa negli equilibri geopolitici mondiali. Occorre far crescere una generazione nuova, di giovani competenti e appassionati al bene comune, consapevoli delle occasioni che l’Europa offre, che portino a compimento la realizzazione del sogno europeo. Un sogno basato su una visione comunitaria e liberale, distante dall’individualismo americano, che assolutizza il mercato come fine ultimo e dal neo-collettivismo cinese, che ripropone un modello di centralismo statalista già inesorabilmente bocciato dalla storia.

A tutto questo il nostro Paese è chiamato a dare il proprio contributo determinante, attraverso un difficile ma ineludibile processo di profonda trasformazione culturale e strutturale.